Adozione internazionale. Deduzione del 50% delle spese sostenute anche se l’adozione non va a buon fine

soldi-mazzettaSentite forte la vocazione all’accoglienza di un bambino abbandonato, ma le spese dell’iter adottivo vi frenano dall’intraprendere questa meravigliosa esperienza? Niente paura. La legge prevede la possibilità di dedurre la metà degli esborsi sostenuti per l’adozione internazionale. Un’opportunità che riguarda tutti gli aspiranti genitori. Anche quelli che, per un motivo o per un altro, non dovessero riuscire a portare a termine il percorso adottivo.

Ma vediamo nello specifico che cosa prescrive la legislazione italiana. La legge 184 del 1983, con gli articoli dal 29 al 39, disciplina le disposizioni relative all’adozione internazionale di minori stranieri. Tra i vari aspetti regolamentati, c’è anche la possibile deduzione al 50% delle spese sostenute per l’iter adottivo. Deduzione che può essere fruita indipendentemente dall’esito dell’adozione. La possibilità, quindi, vale anche per chi non riesce ad acquisire lo status di genitore adottivo.

A poter fruire della deduzione, dunque, sono in generale tutti coloro che aspirano a diventare papà a mamme di un bambino straniero e che intraprendono la procedura internazionale per l’adozione, così come disposto dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 77/E del 28 maggio 2004. La ragione di questa scelta sta nel fatto che, anche qualora l’adozione non vada a buon fine, alcune spese vengono comunque sostenute dagli aspiranti genitori. E pertanto, a patto che sussistano tutti gli altri requisiti richiesti dalla legge, anche in questi casi è prevista la possibilità di dedurre la metà degli esborsi.

Talvolta, infatti, la procedura adottiva si arresta in uno stadio piuttosto avanzato. Alla coppia, per esempio, è richiesta la presenza nel Paese di origine del minore a cui è stata abbinata, per un periodo di tempo anche piuttosto lungo. In questo lasso di tempo, che serve sia agli aspiranti genitori che al minore per verificare se ci sia compatibilità reciproca, può capitare che una delle parti decida di rinunciare all’adozione per incompatibilità caratteriale o per qualsiasi altri motivo. Ma fino a questo momento, la coppia ha già sostenuto delle spese: esborsi che la legge permette di dedurre, appunto, del 50%.

In virtù di tale normativa, quindi, non c’è ragione per rinunciare a intraprendere il percorso dell’adozione internazionale per paura di perdere del tutto il denaro impiegato per sostenere le spese dell’iter nel caso quest’ultimo non vada a buon fine. La vocazione all’accoglienza e l’impegno economico affrontato per ridare una famiglia a un bambino abbandonato non vengono ignorati in alcun caso. Neppure a livello fiscale.

 

Fonte: Investire Oggi