Adozioni, Romania: “l’istituzionalizzazione rimane ancora una regola, non una eccezione”

Azota Popescu, presidente dell’Associazione Catharsis di Brasov, ha mandato alle due camere del Parlamento Rumeno una lettera in cui contesta il progetto presentato dall’Esecutivo, riguardante la Legge sulle adozioni. Il nuovo progetto di legge è del tutto diverso da quello presentato dalla presidente dell’Associazione di Brasov l’anno scorso.

Secondo la Popescu, il Governo insiste sul mantenimento del provvedimento che l’adozione internazionale di un bambino rumeno possa essere effettuata solo in situazioni in cui l’adottante  (o uno dei coniugi della coppia adottiva) sia parente entro III grado con il bambino per il quale è stata avviata la procedura di adozione.

La disposizione è valida dal 2004, da quando, praticamente sono state chiuse le adozioni internazionali. Inoltre, sempre secondo Azota Popescu in questa situazione neanche le adozioni nazionali sono agevolate, in quanto viene mantenuta l’obbligatorietà dell’espressione dell’accordo all’adozione, fatto in forma scritta, da parte di tutti i parenti fino al IV grado.

“Ad oggi in Romania ci sono 70.000 bambini abbandonati, ricorda la presidente dell’Associazione Catharsis. Oltre 20.000 bambini stanno nelle cure degli assistenti maternali, ma sono sempre esposti al rischio di essere abbandonati anche da queste. Per molti di loro esistono richieste di adozione internazionale, soluzione che eviterebbe l’istituto. Purtroppo, in Romania, l’istituzionalizzazione rimane una regola, e non un’eccezione” ha sottolineato ancora la Popescu.

(Fonte: http://www.bzb.ro/index.php?page_name=stire_detalii&id_stire=62654)