Bibbiano. Parla l’esperto: “Come è stato possibile? Potere assoluto servizi sociali e affidamenti troppo lunghi”

Emergono nuovamente le necessità di una tutela legale dei minori in regime di protezione istituzionale e di una modifica dell’articolo 403 del Codice Civile

“L’inchiesta di Bibbiano è ormai diventata un caso politico. Lega e Cinque stelle hanno proposto di istituire una Commissione di inchiesta (…) In questo flusso continuo di notizie, che spesso non ci permettono di distinguere le opinioni dai fatti, nessuno si è posto la domanda chiave: al di là delle responsabilità penali che saranno accertate dalla magistratura, come è stato possibile che nessuno controllasse l’iter degli affidamenti?”. Se lo chiede su Repubblica l’avvocato Alessandro Simeone, membro del Comitato Scientifico de Il Familiarista, portale interdisciplinare in materia di diritto di famiglia di Giuffrè Francis Lefebvre.

“La motivazione – spiega l’avvocato – va ricercata nel fatto che a oggi i servizi sociali hanno un potere assoluto di segnalazione di eventuali situazioni di disagio in cui si dovessero trovare i minori. La legge prevede infatti che i servizi sociali abbiano il dovere di approntare un piano di aiuto per le famiglie in difficoltà. Spesso, però, si salta questo passaggio che sarebbe fondamentale per affrontare situazioni molto delicate. La segnalazione arriva dunque direttamente al Giudice che, anche senza sentire i genitori e basandosi solo sulla versione dei servizi sociali, può allontanare un minore e decidere in quale casa famiglia mandarlo, a spese del Comune di residenza del minore. A questo punto il Giudice può decidere di convocare i genitori, ma, come accade più spesso, delegare sempre ai servizi sociali di effettuare, senza alcuna garanzia del diritto di difesa, tutti gli accertamenti del caso. Accertamenti che non hanno l’obbligo di essere documentati o videoregistrati, con la conseguenza che un genitore possa vedersi attribuire affermazioni che non ha mai fatto, senza alcuna possibilità di replicare”.

Del presunto potere assoluto dei servizi sociali si è discusso anche in un forum condotto dai giornalisti di Avvenire, in cui è emersa la necessità di modificare l’ormai attempato articolo 403 del Codice Civile.

“Gli affidamenti fuori famiglia – prosegue Simeone – dovrebbero durare al massimo 24 mesi, ma anche su questa scelta il potere discrezionale degli operatori è assoluto: secondo i dati del Ministero del Welfare, nel 62% dei casi il limite dei due anni è ampiamente superato e nel 40% dei casi i bambini non fanno più ritorno a casa. È evidente dunque che le commissioni di inchiesta e gli agenti speciali saranno utili per far luce sulle responsabilità del caso di Bibbiano ma non potranno impedire che in futuro altri bambini siano allontanati dalle loro famiglie di origine, senza alcuna forma di controllo preventivo che giustifichi l’allontanamento o successivo che verifichi la situazione del minore dopo l’allontanamento”.

“In Senato – conclude il legale – giace la proposta di legge della senatrice Ronzulli che potrebbe cambiare il sistema. Approvarla in tempi rapidi sarebbe il segnale che la politica tiene veramente ai diritti dei minori e che non li usa solo per fare propaganda politica”.

Una proposta, quella della Ronzulli (Forza Italia), che rimanda alla necessità di una tutela legale del minore dal momento in cui questo viene a trovarsi in regime di protezione istituzionale. Necessità più volte sottolineata anche da Ai.Bi. – Amici dei Bambini che ha chiesto di prevedere, in tutti questi casi, la figura dell’avvocato del minore. La proposta di Ai.Bi. è stata fatta propria dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia.