La Repubblica Democratica del Congo sospende l’uscita dei minori adottati. Sospetti di irregolarità nelle adozioni

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Ci sono notizie che preferiremmo non dare, eventi che sarebbe meglio non accadessero.

Ieri, in tarda serata, ci è giunta una comunicazione dalla Repubblica Democratica del Congo: sono state momentaneamente sospese le autorizzazioni della Direction Général de Migration all’uscita dei minori adottati.

Questa decisione chiaramente coinvolgerà, in modo significativo, le coppie italiane già in procinto di partire e le coppie che si approssimano agli “otto mesi” indicativi dalla data di abbinamento.

Per tutte le altre coppie, che hanno iniziato l’iter adottivo, invece, la procedura proseguirà regolarmente.

Non sono sospese temporaneamente infatti le adozioni internazionali, ma le autorizzazioni all’uscita dei minori. Non è una differenza da poco, perché non si tratta di una chiusura, ma fortunatamente solo di una necessità di verifica, decisa dalla DGM del Paese.

Probabilmente, tuttavia, ci saranno ritardi e un rallentamento di tutte le pratiche. Si tratta di un duro colpo per i tanti genitori per cui era finalmente arrivato il momento di abbracciare e portare a casa il loro bambino. E lo è tanto più per i piccoli abbandonati per cui si rimanda ancora (e chissà per quanto) il momento di uscire da condizioni di vita difficili e sentirsi accolti nell’affetto e nella sicurezza di una famiglia. Dopo tanta attesa, occorre pazientare ancora.

Le motivazioni di questa sospensione sono legate ad alcuni sospetti di irregolarità nella documentazione e nelle adozioni effettuate da alcune agenzie internazionali di adozioni (non italiane).

Ai.Bi. è fiduciosa che si possa risolvere quanto prima questa sospensione. Tuttavia, non potendo stimare le tempistiche per la ripresa, il nostro staff (italiano e congolese) è in contatto costante con tutti i Ministeri e la DGM in loco, per seguire in tempo reale gli sviluppi della vicenda e tenere aggiornate le famiglie.

Furente la reazione del Presidente di Ai.Bi., Marco Griffini, di fronte all’ennesimo blocco a causa del comportamento di alcune agenzie internazionali, che non sembrano per nulla “attrezzate “a lavorare nei paesi africani:Ancora una volta per l’irresponsabilità e l’imperizia (per non usare termini offensivi) di alcuni , molti bambini e i loro futuri genitori si vedono costretti ad ulteriori attese, gravando gli animi di sofferenza ed ansia. È arrivato il momento di dire basta a questi “mestieranti” dell’adozione internazionale: chi vuole operare in questo campo, specialmente nei paesi africani, deve avere i requisiti necessari di trasparenza, organizzazione, efficienza . È l’organizzazione stessa, tramite il proprio personale, che si deve far carico di tutta la procedura adottiva, dall’inizio alla fine, senza delegarla, del tutto o in parte, ad avvocati o singoli rappresentanti o mediatori“.

Le coppie di Ai.Bi. destinate al Paese sono tutte invitate a partecipare all’incontro tecnico RDC che si terrà in data 29/04/2013 alle ore 14:30 presso tutte le nostre sedi. Sarà un’occasione per approfondire alcuni aspetti legati all’iter.