Siria. Altri otto bambini morti negli attacchi a Tal Rifaat: la tragedia continua

Il forno di Ai.Bi. e Kid’s Paradise continua a garantire cibo ai bimbi e alle loro famiglie. Sotto le bombe

Otto bambini sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti negli attacchi alla città di Tal Rifaat, nel nord di Aleppo. Tutti avevano meno di 15 anni. Un bilancio triste quello che arriva dal Paese mediorientale, ormai devastato da otto lunghi anni di conflitto.

Il numero di bambini uccisi nel nord della Siria dopo questo attacco sarebbe salito a 34 solo nelle ultime quattro settimane. Questo nonostante il principio fondamentale della protezione dei bambini contenuto nella Convenzione del 1989. Un principio che, purtroppo, è stato completamente ignorato, dato che sono ormai migliaia i bambini uccisi. Senza contare quelli che, purtroppo, devono vivere la tragedia dell’aver perduto i propri genitori.

E, mentre i minori siriani continuano a soffrire, il peggioramento della situazione economico finanziarie delle loro famiglie li costringe a lavorare in posti di lavoro inadatti a qualsiasi bambino. Si riporta che alcuni bambini residenti nell’area nordoccidentale di Idlib, sopravvivono nella provincia devastata dalla guerra, scavando le tombe dei civili uccisi negli attacchi.

Tra le realtà che operano nel difficile teatro siriano c’è anche Ai.Bi. – Amici dei Bambini. Continua infatti senza sosta la distribuzione di pane alle popolazioni assediate della provincia di Idlib, in Siria, grazie al progetto di sicurezza alimentare promosso da Ai.Bi. in collaborazione con il partner siriano Kid’s Paradise.

Grazie al ripristino di un panificio locale e uno mobile il programma raggiungerà un target di 30mila persone nei mesi di progetto, con l’obiettivo di alleviare almeno in parte le sofferenze di una guerra che continua da quasi nove anni. Durante le ultime settimane per ragioni di sicurezza l’attività del panificio mobile e di quello di Kufroma (sud di Idlib) sono state sospese, mentre è stata individuata una nuova zona target più a nord.

I bombardamenti si sono intensificati negli ultimi 15 giorni e hanno obbligato centinaia di civili a spostarsi nelle campagne a nord di Idlib.