Spot “Occhi”. Trenta secondi per dire basta all’abbandono dei minori. Il regista Panini: “Ho pensato: se fosse mio figlio quello nel cassonetto?”

spot aibiTrenta secondi che come un pugno allo stomaco ti lasciano tramortito. 30 secondi che vanno dritti al cuore e ti trasmettono con la loro genuinità e immediatezza un messaggio chiaro: l’urgenza di fare qualcosa per prevenire l’abbandono dei neonati.  Questa è la durata dello spot solidale “Occhi” che è in onda in questi giorni fino al 21 dicembre sui canali Mediaset e La7.

Lo spot, realizzato pro bono dall’agenzia di comunicazione Havas e diretto dal regista Ago Panini, è incentrato su poche e semplici emozioni. Qual è la prima cosa che un bambino vede dopo la nascita? Di solito vede la sua mamma e il suo sorriso pieno d’amore.

Cosa vede, invece, un bambino abbandonato? Prima delle luci non meglio identificate e poi man mano che l’immagine va diventando più chiara la sagoma di un operatore ecologico. E questo bambino è tra i più fortunati! Perché lui è stato trovato e ora ha qualche speranza di vita.

Nello spot si alterna costantemente il punto di vista – spiega il regista Panini–: passando da quello soggettivo (quello del neonato) a quello ‘oggettivo’ delle grandi inquadrature e panoramiche. In questo modo lo spettatore prima si identifica (senza saperlo) nel neonato ‘vedendo’ quello che il piccolo intravede, luci confuse e ombre, per poi vivere con lui il ‘trauma’ della scoperta. Non si trova in una calda culletta, al sicuro della sua stanzetta tra le attenzioni amorevoli di mamma e papà. Quello che si profila davanti ai suoi occhi è la sagoma di un estraneo: di un operatore ecologico intento nel suo lavoro notturno di raccolta rifiuti”.

“Ed è proprio in questo momento che lo spettatore rimane di sasso: un ‘effetto sorpresa’ – continua il regista Panini – che lo mette di fronte alla triste e dura realtà. Tu sei quel neonato abbandonato ma tu sei anche quel netturbino che ha trovato il neonato. Tu sei quello che può fare la differenza: quello che può salvare una vita”.

“Ombre e luci continuano, infatti, a sovrapporsi mentre uno speaker – aggiunge – inizia a parlare. La sagoma si avvicina chinandosi verso la nostra visuale e più si avvicina più la vediamo nitidamente, scoprendo che non è il volto di una giovane madre”.  30 secondi che fanno riflettere e ti impongono di reagire.

Come? Inviando un sms al 45 505 e aiutando Ai.Bi. che lotta contro l’abbandono con misure di prevenzione tramite le case di accoglienza e servizi a 360 gradi di accoglienza. Prima fra tutte la culla per la vita che si trova nella Family House, nel milanese, di recente inaugurazione.

“Quando mi è stato proposto di girare questo spot – conclude Ago Panini,che vanta nel suo cv professionale collaborazioni internazionali sia nel mondo del cinema, della tv e della musica – non ho avuto tentennamenti. Ognuno è padre o zio o nonno, ognuno ha un bambino in famiglia. E se fosse tuo figlio o nipote quello nel cassonetto? Ho sentito l’esigenza di fare il mio contributo”.

Ecco il link dello spot: https://www.youtube.com/watch?v=Tb2me4JyaHE. Guardalo e invia un sms al 45 505. A chiedertelo sono i bambini: hanno diritto ad essere figli.