Ucraina. Priorità all’adozione dei bambini fra 7 e 10 anni: dal 2014 non devono più restare negli istituti.

bambini-cacciati-ucraina-350Ucraina in prima linea nella promozione di una cultura dell’adozione. Accogliendo l’indicazione di esperti e operatori, il ministro per le Politiche Sociali del paese, Natalie King, ha posto come obiettivo prioritario del proprio dipartimento quello di far sì che, a partire dal 2014, nessun bambino abbandonato, sano e al di sopra dei  7 anni, venga più assegnato a un istituto: alle amministrazioni locali verrà richiesto di incentivare sempre più la destinazione di questi minori a famiglie, case famiglia o ad altre forme di accoglienza analoga. La scelta di privilegiare l’adozione i bambini di fascia compresa fra i 7 e i 10 anni si spiega con la necessità di trovare loro una sistemazione in via prioritaria, in quanto considerati più bisognosi di altri. I primi segnali di questa politica di contrasto all’istituzionalizzazione si cominciano già a vedere: come ha dichiarato il Commissario per i Diritti dei Bambini per l’Ucraina, Yuriy Pavlenko, nel corso del 2013 quasi la metà delle regioni in cui sono presenti degli istituti non hanno ricevuto alcun bambino.

Attualmente, in Ucraina ci sono 846 case famiglia, e se ne prevede l’apertura di altre 30 entro la fine dell’anno. A fine 2012 si contavano 280 istituti, di cui 55 specificamente dedicati a bambini con disabilità. A oggi, su un totale di 91.000 minori abbandonati, 76.000 hanno trovato sistemazione presso una famiglia;  dei 26.000 minori iscritti nella banca dati per le adozioni, 25.000 sono maggiori di 7 anni, affetti da handicap, oppure fratelli e sorelle, che per legge non possono essere separati. Le coppie in attesa di adozione sono 1.600, ma hanno fatto richiesta per bambini di età inferiore a quella “privilegiata”.

Sempre con l’obiettivo di ridurre drasticamente la popolazione di minori abbandonati, il numero degli assistenti sociali è stato incrementato di ben 12.000 unità, così da raggiungere il più ampio bacino di famiglie possibile: dal 2014, dunque, negli istituti verranno accolti solo bambini affetti da disabilità, nei confronti dei quali – dicono le autorità – c’è ancora una scarsa predisposizione ad adottare da parte delle famiglie ucraine.

Promozione dell’accoglienza familiare, dunque, ma non solo. Gli operatori sociali, infatti, sottolineano l’importanza di affiancare, a questa politica, un’azione di sostegno dei parenti adottivi. A oggi è prevista una formazione obbligatoria della coppia della durata di tre mesi, in preparazione dell’arrivo del bambino, che impone, fra le altre cose, l’acquisizione di nozioni basilari sulle procedure di adozione, sulla tutela dell’infanzia e sugli aspetti psicologici dell’accoglienza. Un programma ambizioso, il cui successo dipenderà anche da alcuni passaggi legislativi chiave e dalla disponibilità del risorse economiche e umane necessarie.

In ogni caso, dall’Ucraina arriva una lezione di sostegno all’infanzia e contrasto dell’abbandono di indubbio valore. Un consiglio, dunque, ai nostri governanti: rinfrescare un po’ l’ucraino e prendere appunti.